di Fabiano Di Stefano
Dopo 369 giorni senza sconfitte si ferma la corsa del Borussia Dortmund.
Era il 18 Settembre del 2011 quando sul terreno dell’Hannover gli uomini di Klopp caddero sotto i colpi della formazione sassone.Pur vincendo 1 a 0 al minuto 86′ l’invincibile armata giallonera,fresca vincitrice del campionato,incassò due gol in due minuti.
Da allora solo risultati postivi e record sbriciolati.
Un ciclo fantastico che ha portato la vittoria di due Meisterschale e una coppa di Germania.
Ciclo non di certo finito ma che sta faticando a continuare in maniera fluida,la stagione non è iniziata nel migliore dei modi,il BVB ha infatti perso la finale della Supercoppa di Lega contro il Bayern, ed ora ad arginare ancora i piani del club arriva questa brusca frenata in campionato.
Nell’ultimo turno il Borussia è stato sconfitto infatti dall’Amburgo per 3 a 2 seppure esprimendo il solito bel gioco. A nulla è valsa la doppietta di Ivan Perisic,i campioni di Germania cadono sotto i colpi del sudcoreano Son. Nulla di grave viene da dire dopo un anno e quattro giorni di imbattibilità,ma qualcosa si è inceppato e l’allenatore deve correre ai ripari. In fondo è lui il massimo l’artefice di questi successi, oltre alla grandissima organizzazione e l’efferato occhio del settore giovanile. Klopp ha saputo mettere insieme tutti i giovani talenti formando una squadra di mentalità offensiva seppur con un età media molto bassa.
Il suo 4-2-3-1 ha un atteggiamento molto spregiudicato,votato all’attacco,ricorda un po’ quello di Spalletti.
Può godere di grande spinta sulle fasce grazie a talenti come Reus,Błaszczykowski e Grosskreutz e della fantasia di Mario Goetze. Klopp in questo spendido ciclo durato due anni ha saputo sopperire talvolta ad addii importati come quelli di Nuri Sahin e di Lucas Barrios,egregiamente sostituiti però da scoperte del proprio settore giovanile come Ikay Gundogan e Robert Lewandowsky. Giocatori importati supportati dall’esperienza di veterani come il capitano Sebastian Kehl e i due centrali Mats Hummels,vera rivelazione dell’ultimo Europeo,ed il serbo Neven Subotic entrambe considerati pilastri della squadra ma appena ventiquattrenni.
L’eta media,come già detto, è molto bassa e molto probabilmente il Borussia Dortmund continuerà ad essere protagonista ancora per molto, con un occhio di riguardo verso i trofei internazionali.