L’Italia calcistica sembra proprio non volerne sapere di abbandonare le brutte abitudini razziste. Questa volta a farne le spese sono stati dei ragazzini stranieri della squadra toscana dell’ Amiata calcio impegnati contro l’ Albinia, altra formazione locale. I piccoli calciatori, classe 1996 e 1997 appartenenti alla categoria Allievi provinciali, sono stati bersagli di insulti a sfondo razzista. Durante tutta la gara, disputata ad Arcidosso, località in provincia di Grosseto, sono stati presi di mira da alcuni spettatori, una quindicina, che li hanno insultati in quanto provenienti dalla Turchia, dalla Tunisia, dal Marocco e dall’Albania. Un gesto, a dir poco, riprovevole che, purtroppo, conferma quanto sia radicato questo fenomeno nel nostro Paese.
Evidentemente, a nulla sono servite le immagini del match della scorsa settimana tra Pro Patria e Milan. La gara era stata interrotta per i cori razzisti di alcuni tifosi della squadra di Busto Arsizio che avevano suscitato l’ira del centrocampista rossonero e lo sdegno di molti spettatori. Sia quelli presenti allo stadio che coloro i quali hanno visto le immagini, infatti, sono rimasti indignati da quanto accaduto. Questo evento, però, rappresenta un fatto ancora più grave in quanto perpetrato, con molta probabilità, da alcuni genitori che hanno assistito alla partita. Secondo il giudice sportivo si sono resi protagonisti, in negativo, di “manifestazioni espressive di discriminazione” ai danni di ragazzi giovanissimi di quindici anni.
Per questo motivo la giustizia sportiva, venuta a conoscenza del grave accaduto, ha sanzionato la squadra dell’ Albinia con una multa di 550 euro per “per le offese da parte di una quindicina di persone al direttore di gara per tutta la durata della partita e per aver, intorno alla metà del secondo tempo e per 10 minuti circa ogniqualvolta toccavano il pallone i giocatori stranieri della squadra avversaria, gli stessi tifosi effettuato manifestazioni espressive di discriminazione”.
Si pensava, o almeno, si sperava che quanto successo a Boateng potesse cambiare qualcosa nel mondo del calcio al riguardo del razzismo. Invece, come sempre, siamo al solito punto da cui non ci si riesce mai a schiodare. Insomma si condanna il razzismo a parole ma non ancora con i fatti.
Cambierà prima o poi questo atteggiamento?
Redazione Social Football