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Punto Lazio: I biancocelesti fanno tutto da soli

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Hernanes

Il profeta prima incanta e poi manca il colpo del KO

Di Michele De Angelis

Pochi centimetri più in là, in occasione del rigore calciato dal brasiliano, e i biancoazzurri avrebbero messo in cassaforte il quarto derby di fila. Pochi centimetri e la Lazio avrebbe evitato di concedere il fianco ai propri dirimpettai.

Gli uomini di Petkovic erano riusciti a imporre il loro gioco e costringere la Roma ad una partita di sacrificio, senza poter esprimere il proprio gioco.

I rigori però a volte si sbagliano e il team capitolino è stato bravo a non cedere il passo ai rivali di sempre, nonostante il morale sotto le scarpe, nonostante l’uomo in meno negli ultimi venti minuti.

I biancocelesti rimangono sopra ai giallorossi e staccano di un punto l’Inter. La rincorsa al posto Champions appare ormai un miraggio. Non sembra invece così assurda la possibile remuntada contro i Turchi che arriveranno tra qualche giorno qui all’Olimpico.

Luci: Grande prestazione sul piano del gioco e della condizione fisica. Gli uomini della linea mediana sono in continuo movimento e il portatore di palla ha sempre almeno un paio di opzioni. Facilità di manovra e di arrivare al tiro. La prestazione di Hernanes rimane comunque positiva. Molto bene anche Lulic e Cana. Candreva è tornato ai suoi livelli. Marchetti decisivo dopo il pareggio.

Ombre: Il team capitolino subisce troppo il contraccolpo mentale dopo il rigore sbagliato dal profeta e si lascia schiacciare cadendo nelle piccole provocazioni di alcuni avversari. Prima Klose e poi Kozak non lasciano il minimo segno. Ingenuo Biava.

Quello che verrà: Un eventuale capovolgimento di risultato nel match di giovedì potrebbe spazzare via qualsiasi rammarico della mancata vittoria nel derby. Sarà dura ma la Lazio ha dato l’impressione di aver ritrovato testa e gambe. Poi ci sarà la Juve ma questa è tutta un’altra storia. E in Coppa Italia si attende il nome dell’altra finalista…  

Clamoroso Ruzzi sul caso Zarate! “Aggredito da Lotito e osteggiato da Tare”

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zarate

 

 

Dichiarazioni pesanti per una rottura definitiva

Di Michele De Angelis

 

 

Questa volta il procuratore di Zarate ha gettato via ogni filtro, lasciando fuoriuscire tutto quello che fino ad ora era rimasto dentro. Non si tratta solo di commenti ma di vere e proprie accuse.

Vi riportiamo di seguito le parole dell’agente dell’argentino perduto.

Siamo prigionieri di Lotito, la rottura è insanabile, non capiamo cosa abbia fatto Mauro per meritare tutto questo. Abbiamo a che fare con un presidente prepotente, che si è reso protagonista di minacce e gesti poco simpatici. Se lui gira con tre poliziotti, io dovrei girare con l’esercito: io sono stato aggredito anche fisicamente, una volta in Qatar mi ha anche stretto le mani al collo. Causa extrasportiva? Purtroppo si rischia di fare il male di Mauro. Io non so se sono in grado di difendere Zarate come merita”.

Lite tra Tare e Zarate”– Le rivelazioni sono gravi. Si parla anche di minacce, di aggressioni fisiche. Ruzzi non si tiene più,  vuole vuotare il sacco: “Lotito? La Lazio è lui: non c’è passato e non c’è futuro, c’è solo lui. Il presidente ha speso 20 milioni, poi non ha più parlato di Mauro. Quando Zarate arrivò a Roma non c’era un direttore sportivo –ribadisce Ruzzi a Sportitalia durante la trasmissione “CalcioMercato”-, quindi la trattativa in Qatar la feci praticamente io. Il primo anno Mauro fece benissimo, ma una volta che arrivò Tare (dicembre 2008 ndr) di cui, però, Lotito non si fidava, tanto che chiamava Sabatini per alcuni consulti e mi diceva che aveva assunto Tare solo perché parlava cinque lingue, allora cominciarono i problemi. Ci fu anche uno screzio tra Tare e Zarate durante un Lazio-Juventus. L’attuale ds ha sempre avuto un’antipatia per Zarate, perché non l’aveva portato lui e perché voleva ingraziarsi Lotito. Quando andammo in Qatar per trattare il riscatto, Tare sparlava di Mauro, anche della sua vita privata. Pensate che, nel dicembre del 2009, mi tenne due ore al telefono per lamentarsi del fatto che Zarate sarebbe tornato il giorno 28 dalle vacanze, quando poi gli altri argentini invece sarebbero tornati il 30. Poi arrivarono, guarda caso, le dichiarazioni al vetriolo di Ballardini che accusava Zarate di scarso impegno ecc”.

Mancata cessione dell’argentino – Si parla poi della mancata cessione alla Dinamo Kiev. Si era parlato di un problema di clausola rescissoria ma il suo entourage non aveva mai confermato: “Io ho girato tutta l’Inghilterra, nessuno voleva prendere Zarate per 10 milioni. A Roma, poi, Tare ha la sua task force al seguito, c’è una radio romana dove due conduttori infangano sempre e comunque Zarate e io li chiamo Igli e Tare (ride ndr). Tornando al capitolo Dinamo Kiev. Io andai a parlare con il presidente della Dinamo a Montecarlo e in dieci minuti c’eravamo messi d’accordo su tutto. Gli ho spiegato anche perché Maurito aveva voglia di andare a Kiev, perché lui ama le sfide e ha interesse a rimettersi in gioco. Solo che la Dinamo voleva dare alla Lazio un altro giocatore, Marco Ruben, e qualche soldo, ma la soluzione non piaceva a Tare e quindi fine del discorso. Questo il 22 gennaio. Poi il 29 gennaio, dopo la partita con la Juventus di Coppa Italia, Lotito parla in quel modo e allora pensavo fosse tutto fatto e invece no. Si è parlato di clausole, ma non era vero nulla. E’ stato buttato solo fango su di noi. Il fratello di Mauro ha detto che è stato lui a rifiutare la Dinamo? Si è sbagliato. Anche il Genoa lo voleva, anche in prestito. Purtroppo trattare con Lotito sapete com’è”. Zarate è fuori rosa, si allena in orari diversi rispetto alla squadra, una situazione inaccetabile. Ha chiesto il reintegro, ma tutto nacque a metà dicembre quando l’argentino non rispose alla convocazione per il match con l’Inter: “La verità è che solo alla Lazio possono succedere queste cose. Se la squadra si allena la mattina, allora lui si allena il pomeriggio, sennò il contrario. Se la Lazio fa doppia seduta, allora lui si allena alle 13 e si cambia nello spogliatoio degli avversari che vengono a giocare contro la Primavera. Si allenano a parte lui, Diakité, Cavanda, Foggia e Barreto. Nessuno interviene, Tommasi mi aveva promesso di fermare addirittura il campionato e invece nulla. In Argentina si chiedono che fine abbia fatto Zarate. Noi vogliamo andare via, rinunceremmo a tutti i soldi. Pensate che questa estate sono stato per tutta la durata del ritiro ad Auronzo di Cadore a disposizione della Lazio e nessuno mi ha contattato. Abbiamo chiesto di spalmare l’ingaggio, abbiamo provato a venire incontro alla Lazio in tutti modi, ma non c’è stata mai risposta positiva. Lotito vuole vincere e stravincere. Come si comportano i compagni? Non posso parlare dei giocatori, perché altrimenti perderei Maurito. Lo specchio dello spogliatoio della Lazio, però, si vede nella partita con il Genoa, quando Matuzalem entra in quel modo su Brocchi e la reazione dei compagni non è stata quella degli juventini quando Cambiasso ha fatto fallo su Giovinco. Questo è lo specchio della gestione Lazio”.

Viaggio galeotto – Ruzzi ha scatenato la sua offensiva, è una furia. Zarate vuole la rescissione, la battaglia è iniziata. La Lazio per ora non risponde, Lotito –invitato a intervenire in diretta dalla redazione di Sportitalia- preferisce non scendere in campo e rimanda la sua replica, intanto Ruzzi glissa su possibili mancanze di Maurito: “Errori del mio assistito? Sì ne ha fatti, parliamo di un ragazzo di 25 anni e quindi sono errori di gioventù. Nessuno gli può contestare la professionalità. Forse il suo sbaglio fu quello di andare in Curva Nord (in occasione di Lazio-Bari del 2010 ndr). Maurito era innamorato della Lazio, anche perché il sogno di ogni ragazzo argentino è quello di giocare in Europa e lì la Lazio è tra le 10 squadre europee più amate e seguite. Ma questo Lotito e Tare non lo sanno”. Una condizione, quella del fuori rosa, che Zarate vuole denunciare. Ruzzi legge una lettera scritta direttamente da Mauro e indirizzata alla Lazio. In questa si elencano tutte le mancanze del club biancoceleste, causa anche di malattie diagnosticate da dermatologi e neuropsichiatri. Zarate, infatti, a causa di questa condizione di emarginazione non solo è rimasto vittima di una patologia della pelle (la Vitiligine volgare), ma anche di una forma di depressione. Ruzzi legge i certificati medici in diretta, è furioso. Il viaggio alle Maldive ha la sua origine qui: “Noi abbiamo spedito questa lettera alla Lazio che non ha mai risposto (e quindi non ha mai autorizzato il viaggio ndr). Io, poi, informai Lotito personalmente incontrandolo al ristorante, Mauro aveva bisogno di staccare, non poteva andare in Argentina e poteva rimanere in Italia. Doveva andare in un posto lontano”. 

L’intreccio di questa storia è sempre più fitto e denso di sfumature agghiaccianti. Tra zone d’ombra e colpi di scena il giallo continua…

Punto Lazio: Sulla scia della remuntada per volare in Europa

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Quattro giorni ad alta tensione per capire se sarà inferno o paradiso

Di Michele De Angelis

Finalmente i biancocelesti tornano a sorridere anche in Italia, i pochi minuti in cui è stato capovolto il match con il Catania hanno un valore che va ben oltre quello della singola vittoria.

Due gol che spazzano via le ombre di una ripresa blanda e timorosa, dopo la sosta, e che lanciano i biancoazzurri verso il match europeo che potrebbe far intravedere una prestigiosa semifinale.

Il derby è tanto vicino quanto lontano, nell’aria domenica si respirava già quel profumo di stracittadina che solo a Roma è così intenso, ma quest’anno il team capitolino dai colori del cielo ha un obiettivo più grande e prestigioso.

Tutto ciò non significa che si debba rinunciare a qualcosa…

Luci: Una squadra corta e compatta che riesce a non farsi sorprendere mai dalla velocità degli esterni siciliani, una gestione della gara che riporta ai bei tempi del girone di andata. Dopo il rocambolesco gol degli ospiti i Petkoboys non si disuniscono e mostrano grande determinazione e anche una certa freschezza atletica. Onazi ipoteca un posto fisso tra i titolari. Candreva lascia intravedere i fasti di qualche tempo fa. Ederson incanta e riporta la luce dentro l’Olimpico.

Ombre: Nel primo tempo i biancocelesti si lasciano imporre un ritmo di gara troppo blando andando a sbattere contro le barricate dei rossoblu. In alcuni tratti del match sono mancate completamente sovrapposizioni e movimenti senza palla. Hernanes si perde tra un doppio passo e una finta. Saha non sfrutta un’occasione più unica che rara e desta grande perplessità.

Quello che verrà: Poche ore e si scenderà di nuovo in campo per un appuntamento impegnativo ma alla portata del team capitolino. Il mister biancoazzurro sta recuperando i pezzi e non sembra aver intenzione di lasciar cadere per strada neanche le briciole. Intanto il derby si avvicina…

Esclusiva Socialfootball: Parla Di Martino, lo sfogo del PM abbandonato. Sul caso Mauri riportate molte sciocchezze

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“Io costretto a farmi anche le fotocopie e sul derby di Genoa…”

 Di Michele De Angelis

Giornalista Michele De Angelis: Volevamo che ci facesse il punto sulla situazione della vicenda legata al calcioscommesse per quel che concerne la Procura di Cremona. Per sapere se ci sono novità e se sono previsti nuovi sviluppi a breve.

Pubblico Ministero Roberto Di Martino: “Ovviamente il segreto istruttorio non mi permette di divulgare a pieno quelli che sono gli avvenimenti che dovrebbero verificarsi nell’immediato.

Posso solo dire che l’indagine vive una fase abbastanza conclusiva, nel senso che un po’ alla volta si avvicina la scadenza dei termini massimi delle indagini preliminari per una buona parte degli indagati. Comunque ci sono ancora delle attività in corso, in particolare quelle dirette all’individuazione e all’identificazione di quel soggetto che avrebbe costituito un tramite tra l’organizzazione e responsabili e dirigenti delle squadre di serie A che, secondo alcuni indagati, potrebbero aver richiesto proventi nell’ordine dei seicentomila euro per vendere la partita medesima. Quella è un’attività a buon punto, poi si tratterà di vedere i riscontri per capire se veramente ci sono stati i contatti tra questa persona e i soggetti inquadrabili alle squadre di calcio, se si tratta di un’affermazione veritiera da parte di due dei soggetti che sono stati interrogati.

Poi siamo ancora in attesa dell’esito di una rogatoria dalla Svizzera concernente un certo conto corrente”.

MD: Sta facendo riferimento alla situazione Mauri?

DI MARTINO: “Sì anche se non lo so se si tratta di una questione da riconnettersi con l’indagine mia. Poi non escludo che ci siano ancora delle rogatorie internazionali su alcuni fatti dell’Ungheria che forse dovrebbero essere ulteriormente chiariti. Soprattutto l’attività di identificazione di quel signore potrebbe consentire degli altri sviluppi”.

MD: Ma parla di questo famoso mister X a cui si fa riferimento ogni tanto?

DI MARTINO: “ Si quello che viene, diciamo volgarmente definito, mister X”.

MD: Mediaticamente definito così. Ultimamente si sono rincorse delle voci che parlavano di più soggetti.

DI MARTINO: “Sì, in realtà si tratta probabilmente di due persone, strettamente collegate l’una all’altra, perché l’una spendeva nomi e situazioni dell’altra.

MD: Dopo l’ultimo interrogatorio con Gervasoni e Gegic non è emerso nulla di nuovo? Perché sembra ci sia stato un muro contro muro…

DI MARTINO: “ Sì, diciamo che ognuno è rimasto sulle sue posizioni anche se Gegic spesso non è in grado di spiegare fatti accertati, oggettivi, come sono rapporti telefonici, tabulati e cose di questo genere, quindi non si tratta solo di un suo silenzio di fronte alle accuse di Gervasoni, che è stato molto preciso, ha puntualizzato molto le varie situazioni in occasioni del confronto, ma si tratta proprio di non essere in grado di dire niente di  fronte ad alcune contestazioni. Diciamo che è un confronto nel quale certamente emerge una maggiore attendibilità di Gervasoni, insomma, non lo dico perché rappresento l’accusa ma perché le sue accuse sono state motivate, lucide e accompagnate da nuovi dettagli in occasione di novità, mentre le risposte di Gegic sono sempre state ‘non so, non è vero…’

MD: Ma voi vi aspettavate uno sviluppo del genere, perché inizialmente si erano prospettati tempi più brevi?

DI MARTINO: “Ma sa io sono il procuratore e ho una serie infinita di incombenze di natura amministrativa, ho altri processi, non sono meno complicati di questo anche se non sono di altrettanta diffusione nazionale e poi non ho avuto nessun aiuto, è un processo in cui poco ci manca che debba fare le fotocopie”.

MD: Si era parlato di eventuali aiuti che sarebbero stati mandati alla Procura Di Cremona visto che è piccola.

DI MARTINO: “No assolutamente no, neanche un commesso che possa fare qualche copia, io sono in grandissima difficoltà. E poi ho migliaia di processi così come i miei colleghi sostituti e non è che possono rimanere fermi per il calcio e quindi è una situazioni in cui giocoforza che chiuda le indagini e come sempre lo farò.

MD: Ma lei ha mai provato a richiedere questi aiuti?

DI MARTINO: “ Io ho provato ma non è che ci sono delle forme ortodosse per chiedere aiuti, ad un certo punto ci sono dei posti vacanti che poi debbono essere coperti e poi che ci sia questa indagine lo si sa, non è un fatto ignoto”.

MD: Sulla vicenda Mauri, alla quale abbiamo appena accennato, ci sono delle novità? Ci sono state grandi polemiche soprattutto riguardo le motivazioni che hanno portato al suo arresto.

DI MARTINO: “Sulla questione di Mauri sono state dette tante sciocchezze, la sua posizione è sorretta da elementi pesantissimi, è stato scarcerato perché non c’era più bisogno che rimanesse dentro, come peraltro tutti, ad eccezione di Gegic, gli altri sono stati scarcerati nel giro di breve, quindi non è stata un’eccezione”.

MD: Sciocchezze di che tipo?

DI MARTINO: ” Sulla consistenza di elementi che sono, si potrà discutere in altra sede del reato associativo, però diciamo che per quanto riguarda quelle partite si tratta di una posizione molto concreta e dove ci sono anche altri elementi, che chiaramente non le posso dire, che sono emersi”.

MD: Si parla di Lazio Genoa e Lecce Lazio?

DI MARTINO: “Sì, almeno a quelle due partite. Sono state dette delle sciocchezze in merito al fatto che sia stato scarcerato per mancanza di indizi”.

MD: Sembrava però che si parlasse solo di quantità in merito alle telefonate di Mauri e non di contenuti?

DI MARTINO: “No, cioè io non posso parlare con lei più di tanto. Posso però dirle che però è una posizione in cui le accuse di Gervasoni sono ampiamente dimostrate. Per le telefonate è impossibile che vengano intercettare retroattivamente”.

MD: Si era vociferato circa il fatto che da gennaio fosse stato messo sotto controllo il suo telefono, per quanto riguarda la famosa seconda scheda…

DI MARTINO: “No guardi, non posso parlare troppo in fondo di intercettazioni con lei”.

MD: Certo, per concludere però la cosa che interessava particolarmente, anche al nostro direttore Michele Plastino, in merito alla partita che fece tanto discutere, il derby tra Genoa e Sampdoria. A suo tempo anche lei, in una domanda rivolta a Milanetto, aveva detto che ne sarebbero usciti effetti devastanti e poi il tutto è stato archiviato. Come è possibile una cosa del genere, cosa è accaduto?

DI MARTINO: “Sì, ma la partita è stata archiviata anche per un motivo tecnico, la procura ha ritenuto che non fossero utilizzabili in un diverso procedimento le intercettazioni che erano state usate nel procedimento di Brescia, o per lo meno così ho letto sui giornali e non vorrei entrare troppo nel merito. Se i giudici hanno deciso così io non posso mettere in discussione. Una volta che il processo passa ad un’altra unità giudiziaria ogni mio commento è assolutamente superfluo. Io non me ne occupo più e ognuno decide quello che ritiene opportuno.

In quel caso è stata trasportata una frase detta nel corso dell’interrogatorio come se fosse stata rivolta ai media, io non ho detto ai giornali che sarebbero accadute queste cose, l’ho detto a Milanetto. Tali erano gli elementi di cui allora disponevo”.

MD: Però se solo per tempi tecnici venisse omessa una cosa del genere sarebbe grave. Lei crede che sia tutto da ritenersi completamente chiuso?

DI MARTINO:” Io non posso dire niente, quando una certa indagine passa ad un’altra autorità giudiziaria io non posso fare più commenti. No ho la più pallida idea del fatto che sia tutto chiuso”.

MD: Però considerando che a lungo si è detto che si trattava della madre di tutte le partite questa archiviazione desta grande perplessità. Lei infatti a suo tempo era piuttosto convinto dell’esistenza di fatti sospetti.

DI MARTINO:  “Torno a ripetere, non posso e voglio fare commenti. Ognuno farà le sue riflessioni. Ci sono delle norme che vanno interpretate, e possono essere interpretate anche in modo diverso, secondo cui le intercettazioni che vengono utilizzate nell’ambito di un certo provvedimento non possono essere utilizzate in un altro provvedimento. Praticamente il materiale veniva ridotto a nulla. Bisogna ascoltare anche la procura di Genoa, io non ho avuto più scambi con la procura di Genoa o comunque non potrei riferirne a lei il contenuto”.

MD: Comunque per esperienza, essendo stata archiviato il procedimento è difficile che possa essere riaperto?

DI MARTINO: “Non lo so, lei deduce questo ma io non posso commentare”.

MD: Grazie e buon lavoro.

DI MARTINO: “Arrivederci”.

Punto Lazio: Ciani perde la testa, i biancocelesti la partita

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ciani

 

Girone di ritorno disastroso

Di Michele De Angelis

Questa volta i biancoazzurri non avevano giocato male, nonostante il campo innevato e l’espulsione disgraziata arrivata troppo presto, gli ospiti erano riusciti a gestire bene il match, fino alla distrazione fatale giunta nel finale.

A causa delle condizioni del campo mister Petkovic si è visto costretto a schierare un centrocampo ricco di muscoli e povero di qualità.

Anche dopo l’inferiorità numerica il team capitolino aveva avuto le occasioni migliori, non facendo mai arrivare il Toro nei pressi di Marchetti.

Prima della sosta, considerando anche i risultati delle altre concorrenti, questa sconfitta non ci voleva proprio. Alla ripresa dovrebbero tornare tutti abili arruolati e non ci sarà più spazio per gli errori.

Luci: La lucidità dei centrocampisti nel non perdere la testa dopo l’uscita dal campo del centrale difensivo francese. Anche se era difficile sviluppare la manovra gli esterni sono riusciti diverse volta ad arrivare sul fondo. Bene Ledesma. Candreva e Lulic regalano degli spunti interessanti.

Ombre: Questo match è difficilmente giudicabile ma la difesa ha confermato la difficoltà di tenere alta la concentrazione per tutti i novanta minuti. Ciani disastroso. Solita involuzione da campionato per Libor Kozak.

Quello che verrà: I nazionali se ne vanno e a Formello Capitan Petkovic avrà pochi uomini a disposizione. Oltre ai recuperi degli infortunati il mister biancoazzurro dovrà fare un gran lavoro nella settimana successiva per recuperare mentalmente il suo gruppo. Tra turno di Europa League, derby e Juve, si preannuncia un aprile di fuoco.

La linea di confinte tra tonfo e trionfo non è mai stata così sottile…

Punto Lazio: Tedeschi eliminati. Mamma li turchi!

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Borussia Moenchengladbach - Lazio Rome

 

Anche a porte chiuse la Lazio prosegue la cavalcata europea

Di Michele De Angelis

 

Altro giro altra conferma, il team capitolino quando gioca in Europa sveste i panni di squadra apatica ed imballata per indossare quelli di una formazione cinica e solida.

Lo Stoccarda non fa neanche in tempo a scendere in campo che si ritrova sotto di due reti, poi prova a rialzare la testa accorciando le distanze ma i biancocelesti chiudono i giochi sul 3 a 1.

Una prova di forza che ha permesso di ritrovare equilibrio e convinzione senza bisogno di sforzi eccessivi. Dall’urna è uscito il Fenerbahce, scampato il pericolo inglesi, la semifinale è quindi alla portata.

Luci: Una facilità di andare al tiro quasi imbarazzante, seguita da altrettanto cinismo. Sulle fasce gli esterni non si fermano mai e arrivano spesso sul fondo regalando buoni spunti. Il cetrocampo torna a correre dettando i ritmi fin dal primo minuto. Bene Candreva e Lulic. Onazi si conferma a buoni livelli. Kozak in Europa è una macchina da gol.

Ombre: Qualche spettro si è insinuato sul terreno di gioco durante la ripresa, sotto forma di svarioni difensivi. La squadra quando deve gestire la partita tende ad abbassarsi troppo. Marchetti non appare molto sicuro nelle uscite. Hernanes continua a passeggiare per il campo.

Quello che verrà: Visto che in questa occasione il team capitolino si è sforzato veramente poco, non ci saranno scuse nel match di domenica contro il Torino. A seguire la sosta di un Campionato in cui i biancocelesti non possono più permettersi altri scivoloni. I Petkoboys sono gli unici in Italia ad essere ancora in corsa su tre fronti ma non può diventare una scusa per fare delle improbabili scelte.

Il Rush finale sta per iniziare e sarà battaglia vera.

Punto Lazio: Piove sul bagnato all’Olimpico, adesso basta!

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In Campionato i biancocelesti non giocano più

Di Michele De Angelis

Nonostante la carenza di punti delle ultime giornate, i biancoazzurri avevano l’occasione di rimanere incollati al terzo posto e avvicinare il Napoli. Nienta da fare, il team capitolino è tornato nella dimensione italiana e si è lasciato sopraffare dai viola senza opporre resistenza alcuna.

Mancanza di idee, di volontà e di convinzione, che trasformano una gara casalinga in una lenta agonia. La Fiorentina si ritrova in vantaggio senza neanche accorgersene, non trovando poi alcuna difficoltà nel gestire il risultato, senza rischiare mai nulla.

La trasferta di Torino non potrà certo essere affrontata con lo stesso piglio.

Luci: Nei primi minuti i biancocelesti sembravano poter controllare la situazione per arrivare ad ottenere almeno un punto. Dopo lo svantaggio invece tutte le speranza sono state sommerse dal diluvio che si è abbattuto sopra la capitale. Bene Cana nella ormai consueta posizione di centrale difensivo. Onazi conferma le sensazioni positive dello scorso giovedì e crea rammarico per non essere stato messo subito in campo,

Ombre: La squadra delude sotto ogni profilo, corre poco e male, manca di lucidità e fantasia. Non si riesce mai ad aggredire lo spazio e a verticalizzare il gioco. Una fatica enorme per arrivare al tiro. Incredibile il primo gol subìto con un’azione da calcetto. Ederson non si conferma. Ledesma non azzecca un passaggio. Floccari impalpabile.

Quello che verrà: Con questa Lazio non si può dare mai nulla per scontato, giovedì bisognerà quindi scendere comunque in campo con un minimo di concentrazione per archiviare gli ottavi di finale europei. Domenica si affronterà invece il Toro e serviranno a tutti i costi i tre punti poter continuare a sognare l’Europa maggiore e per non rischiare di venire risucchiati verso il basso. Il rientro di Mauri e l’avvicinarsi di quello del bomber tedesco sono gli elementi di maggiore speranza per il futuro.

Punto Lazio: Biancocelesti super, in Europa è un’altra musica

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In Germania i biancoazzurri cambiano passo

Di Michele De Angelis

Ormai non sorprende neanche più la trasformazione che mette in atto il team capitolino quando sale sul palcoscenico europo. Milano è già lontana perché gli uomini di Petkovic hanno strapazzato gli avversari nella propria tana, senza offrire nessuna chance, senza che il risultato fosse mai in discussione.

Una squadra autoritaria e consapevole della propria superiorità, nonostante le tante assenze e l’ingresso di giocatori che non si vedevano da tempo. Sono proprio quest’ultimi a fare la differenza, a dare la freschezza e la brillantezza che servivano in questo momento.

Adesso occorre trasferire tutto ciò anche nel campionato italiano, non bisogna mollare un centimetro in vista del traguardo finale.

Luci: Di sicuro ci cono due lampi che con il loro bagliore illuminano la prestazione degli ospiti, ma anche tanti altri piccoli flash che rendono più sostanziosa la vittoria dei Petkoboys. La manovra è avvolgente è mai scontata. Sorprende anche la velocità d’esecuzione dei cambi di gioco e delle ripartenze. Candreva non si ferma mai. Ederson e Onazi incantano la platea.

Ombre: Dopo l’oscurità totale di Milano, questa volta c’è da registrare ben poco. Nel secondo tempo un po’ troppa sufficienza da parte dei difensori, a causa della quale si è rischiato di macchiare un’ottima prestazione. Kozak non incide sul match, sempre più evidente come fatichi a sostenere da solo il peso dell’attacco.

Quello che verrà: Avendo messo una seria ipoteca sul passaggio del turno il team capitolino può concentrarsi ancora di più sulla prossima giornata di campionato. La Fiorentina va assolutamente battuta per tenerla a debita distanza e per rimanere nel mischione in lotta per il terzo posto. Rientrerà anche Mauri e, visto il turnover praticato in Germania, i padroni di casa dovrebbero presentarsi all’appuntamento carichi e pimpanti.

Il punto sul caos nel mondo della tifoseria laziale (Video da Goal Di Notte)

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Vi proponiamo di seguito il link al quale è possibile rivedere l’intervento del tre marzo, durante Goal Di Notte, del nostro Michele De Angelis.

Intervento nel quale si è fatto il punto su tutto quello che è stato il caotico rapporto di quest’anno tra tifoseria e società biancoceleste.

Link video dalla nostra Web Tv

Punto Lazio: Olimpia in caduta libera

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In trasferta i biancocelesti sono irriconoscibili

Di Michele De Angelis

Va bene avvinghiarsi agli episodi arbitrali più che dubbi, va bene ammettere che disputare quasi tutta la partita in dieci a Milano è difficile, ma la Lazio poteva almeno provare a giocarsela questa partita.

Due tiri nello specchio della porta nell’arco dell’intero match sono veramente pochi, pure il mister biancoazzurro poteva osare qualcosa di più nei cambi, ma forse quest’ultimo è rimasto traumatizzato dall’espulsione prematura di Candreva.

Anche quest’anno si intravedono i fantasmi dei gironi di ritorno delle ultime stagioni.

Troppi infortunati, troppi esodati, poche alternative, ma il team romano è obbligato a lottare fino all’ultimo respiro.

Luci: Forse l’unico elemento positivo può essere riscontrabile nell’essere riusciti a limitare i danni evitando una goleada. Il centrocampo sembrava essere partito bene, volenteroso di salire e cercare di fare il proprio gioco. Nessun gocatore merita la sufficienza.

Ombre: Dopo il cartellino rosso dato ingiustamente a Candreva, sul campo scende l’oscurità. Gli esterni bassi non riescono a tamponare la veemenza degli attaccanti rossoneri. Il centrocampo non riesce più né a proteggere la difesa né a sostenere l’unica punta. Male Pereirinha visibilmente fuori ruolo. Floccari può solo sventolare una bandiera bianca.

Quello che verrà: Ormai non c’è più continuità nelle prestazioni del team capitolino e, ancora una volta, bisogna essere bravi a voltare immediatamente pagina per entrare in clima europeo. A Stoccarda servirà una grande concentrazione per ottenere un buon risultato e riacquistare entusiasmo in vista del match decisivo con la Fiorentina. Capitan Petko deve riprendere il comando della propria ciurma per indurla a tornare sulla giusta rotta, e non rischiare di gettare tutto al vento.