di Marco Marini
Prevenzione, monitoraggio e sanzioni disciplinari. Sono questi i punti fondamentali stabiliti dalla Uefa per combattere il problema delle combine nel mondo del calcio. Ormai dilagante. Proprio per questo motivo non si può più stare a guardare. Il massimo organismo calcistico europeo, infatti, ha deciso di intervenire in tre direzioni. Una che riguarda appunto la prevenzione mediante l’educazione, un’altra che si basa sul monitoraggio e la segnalazione attraverso la collaborazione con l’industria delle scommesse ed azione mediante condanne e sanzioni disciplinari.
Dopo gli eventi che hanno sconvolto il mondo del calcio e che ne stanno comportando una perdita di credibilità, la Uefa è sempre più determinata a combattere questa corruzione. A Roma, durante la Conferenza sull’Integrità dello Sport svoltasi il fine settimana scorso, i massimi vertici sono intervenuti al riguardo per cercare di sconfiggere questa calamità che, ormai da anni, affligge il calcio mondiale. In merito all’argomento Gianni Infantino, segretario generale Uefa, si è schierato in prima linea nel voler eliminare quello che lui ritiene un “cancro ed una vera minaccia per l’integrità dello sport”. Secondo Infantino, quindi, “non possiamo ammettere che il calcio venga contaminato da criminali che pensano solo a guadagnare”. D’altra parte “è un gioco che si basa sulla competizione leale secondo determinate regole. L’integrità del nostro sport, oltre al benessere fisico ed emotivo di giocatori e direttori di gara, viene messa seriamente in pericolo da questi individui che hanno collegamenti diretti con la criminalità organizzata in Asia e in Europa”.
Per evitare che altri fatti scabrosi possano rovinare ancora questo sport, Infantino ha dichiarato che si impegneranno “a mantenere l’integrità sportiva attraverso la costruzione di un ampio database interno, che contiene informazioni sulle partite e dati da diverse fonti e che permette di collaborare con gli organi esecutivi e i pubblici ministeri nei casi di corruzione.”
Ovviamente, secondo quando dichiarato dal segretario generale, “non si può vincere questa battaglia da soli, è necessaria una stretta collaborazione con tutta la famiglia del calcio e gli altri organi sportivi. Contiamo molto sul loro aiuto, in modo che siano i valori a prevalere”.
Un impegno concreto si sta portando avanti già da molto tempo ma, adesso come non mai, sembra giusto che venga affrontato e risolto. Il problema riguarda l’aumento delle combine nel corso degli ultimi anni, notevolmente in crescita rispetto a dieci anni fa. Giochi illeciti che hanno ulteriormente gettato fango sul mondo calcistico. Non bastavano gli episodi di violenza e di razzismo. Le combine rappresentano un problema anche per l’interesse suscitato, sempre più grande. E’ vero che erano già presenti nel sistema calcio ma, al contrario di prima in cui rimanevano a livello nazionale, adesso si è arrivati a scoprire episodi di corruzione di portata internazionale. Questa pessima abitudine sta facendo perdere la spontaneità di quello che dovrebbe essere solo un gioco. Uno sport che invece di emanare le sentenze sul campo, viene giocato fuori dal rettangolo verde.
E se iniziamo a conoscere i risultati delle partite prima che inizino, dovremo fermarci. I bambini dovranno smettere di giocare a calcio, la gente dovrà smettere di andare allo stadio.
Forse siamo arrivati al punto in cui la Uefa ha preso coscienza che in questo modo il calcio non può più andare avanti? Forse.