“Quel pentito è senza scrupoli”. Queste le parole del Tnas su Gervasoni, il testimone anti-Mauri che tiene banco ormai dalla scorsa estate sul caso del calcioscommesse.
Ieri i giudici del Tnas hanno depositato il lodo Fontana. L’ex portiere del Novara fu tirato in ballo proprio da Gervasoni per la partita Chievo-Novara “Ho appreso da Gegic che gli slavi offrirono 150.000 euro ai giocatori del Novara perché perdessero con il Chievo con un Over, risultato che venne effettivamente conseguito. Ricordo gli slavi si incontrarono con Ventola nell’albergo e consegnarono ad un albanese che giocava nel Novara (ora che me ne fate il nome dovrebbe trattarsi dell’albanese Shala) la somma di circa 150.000 euro che gli stessi divisero anche con altri giocatori, tra i quali il portiere Fontana.” L’ex portiere fu condannato dalla Disciplinare e dalla Corte Federale a 3 anni e 6 mesi per illecito sportivo, ma il Tnas, lo scorso 28 Novembre, lo assolse scagionandolo da ogni accusa.
Decisivo è stato il quadro emerso su Gervasoni, come si legge sul lodo appena depositato “Personaggio di spicco della vicenda del calcio scommesse e per questo perseguito dalla Giustizia penale, come tale privo di qualsiasi spessore morale e non meritevole di credito in quanto tale. Insomma, un personaggio per il quale non doveva costituire un grave problema di coscienza “mettere in mezzo “ un innocente pur di conseguire un utile personale. (…) perché già colpito da una serie significativa di addebiti lo stesso soggetto tendesse ad alleggerire la propria posizione, mostrandosi collaborativo con le autorità inquirenti e decidenti, come segno di un ravvedimento tangibile per rendere credibile il quale non ci si fa scrupolo di coinvolgere anche soggetti estranei, ignari ed innocenti. Ciò avrebbe imposto un serio riscontro alle dichiarazioni del Gervasoni”. Si parla anche dei vantaggi ottenibili dal giocatore nelle sue ‘chiamate in correità’: “su tale, delicatissimo punto la stessa Commissione non ha speso una sola parola di argomentazione contraria, quasi ritenendo quello dell’autoaccusa un marchio di certificazione della credibilità del Gervasoni, soggetto, per quanto sopra già detto, da “prendere con le molle”.
Ora la Lazio e Mauri iniziano a sperare.
Redazione Social Football