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Punto Inter: Don Rodrigo tiene a galla i nerazzurri (vestiti di rosso)

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di Michele D’Alessio

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Nell’assolato pomeriggio genovese, Rodrigo Palacio, che da queste parti ha giocato diverse stagioni con la casacca rossoblù del Genoa, ha piegato la Sampdoria tenendo accese flebili fiammelle di speranza europea per l’Inter. Così la squadra di Stramaccioni si rialza dopo la sconfitta di sabato contro la Juventus, recuperando la gara rinviata per pioggia e portandosi a 7 punti dal Milan. Il tecnico romano è tornato al 4-3-1-2, affidando a Kovacic le chiavi del gioco, e puntando (si fa per dire) sul potenziale di Jonathan e Pereira – che in ogni caso, ha fornito a Palacio l’assist per il primo gol – per le fasce.

L’uomo partita è stato comunque Rodrigo Palacio. Handanovic ha fatto alcune buone parate, anche se l’attacco blucerchiato, con un Icardi appannato, non ha punto abbastanza. Così la partita è scorsa tra qualche sbadiglio intaccato dagli acuti del Trenza, che con questa doppietta arriva a quota 22 reti stagionali. Un bottino di tutto rispetto.

Luci: oltre la prestazione, il risultato. Una vittoria giunta contro un avversario che, in campionato, ha impensierito e non poco le altre concorrenti per l’Europa.

Ombre: opaca la prestazione di Guarìn, e sciagurata quella di Jonathan, che nonostante il cambio di scarpe nel primo tempo, è continuato a scivolare inesorabilmente. Lui, che doveva essere l’erede di Maicon.

Quello che verrà: la chiave del futuro interista si avrà domenica, quando andrà in scena lo scontro diretto tra Fiorentina e Milan. In caso di una vittoria viola, e di vittoria dell’Inter in casa contro l’Atalanta nel posticipo, il distacco si ridurrebbe a 4 punti.

Punto Inter: un Palacio alle pendici dell’Etna

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di Michele D’Alessio

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Di questi tempi, preferire Rocchi a Palacio, è un pò come preferire, con il massimo rispetto, Alvaro Vitali a Tom Cruise. Andrea Stramaccioni si prende gli applausi dei suoi per aver azzeccato i cambi che hanno ribaltato la partita di Catania, culminata con una vittoria insperata. La formazione del primo tempo, col temibile tridente Alvarez-Rocchi-Schelotto, lasciava però molto a desiderare, e alla squadra etnea non pareva vero poter infilare per due volte la porta di Handanovic (diffidato e ammonito: salterà la prossima) e portarsi al riposo sul 2-0.
Nella ripresa, entrava Palacio per uno spento Rocchi e cambiava la musica del match. A segno Alvarez, che suggellava una prestazione sicuramente volenterosa anche se a tratti sconclusionata, e appunto, per due volte El Trenza. Il Catania forse si era seduto, convinto, neanche a torto, che la banda Stramaccioni non avesse le armi per rimontare. Invece l’Inter c’è, ed è ad un solo punto dal terzo posto, e sarà bagarre fino alla fine.

Luci: la rimonta, il carattere mostrato per prendere di cattiveria i tre punti, seppur con tanti indisponibili.

Ombre: un primo tempo da vergognarsi, oltre all’ennesimo infortunio, questa volta occorso a Guarìn.

Quello che verrà: ecco l’Europa League, ottavi di andata in casa del Tottenham. Si avvicina il punto cruciale della stagione nerazzurra.

Roma – Inter 1-1: le pagelle

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Pagelle Roma – Inter
di Alessia Fratarcangeli

AS ROMA

Goicoechea – 6 per gran parte del match rimane inattivo; nel primo tempo si rende protagonista di una pessima uscita su corner dell’Inter, che non riesce a sfruttare la disattenzione. Nulla può sul tiro fulmineo a pochi passi dalla porta di Palacio, che non sbaglia e sigla il pareggio.
Piris – 5 trova poco spazio, dato che si ritrova a duellare sulla fascia con il solito Juan Jesus. Va anche lui al tiro, una volta al 53’ con una palla centrale bloccata da Handanovic, poi nella seconda parte della ripresa ha due chiare occasioni davanti la porta che si sono concluse con tiri inguardabili.
Marquinhos – 6.5 impressionante come sempre la prova del diciottenne brasiliano. È il vero leader della difesa giallorossa, svolge un lavoro impeccabile su Palacio, che con lui a volte fa fatica a trovare spazio. Unica nota negativa: colpevole a metà con Castan per non aver contrastato al meglio Guarin nell’azione del pareggio nerazzurro.
Castan – 6 colpevole e poco incisivo nell’azione del pareggio nerazzurro; in alcuni tratti soffre la percussione di Guarin. Per il resto sempre attento e vigile  sulle incursioni degli attaccanti avversari.
Balzaretti – 5 probabilmente ancora deve riprendersi del tutto dal virus influenzale, non è nelle migliori condizioni e si vede. Respinge le incursioni di Nagatomo e spazza via il pallone capitato tra i suoi piedi dopo l’uscita a vuoto di Goicoechea. Poco incisivo sulla sua fascia.
Bradley – 6 nel secondo tempo si è parzialmente riscattato del primo tempo sotto tono. Perde troppi palloni ma si procura il calcio di rigore che porta la Roma sull’ 1-0. Nella ripresa indirizza prima Lamela e poi Piris verso la porta, ma non sfruttano al meglio gli assist dell’americano. Con l’entrata di Tachtsidis,  si trova a reggere da solo il centrocampo.
De Rossi – 6 gioca solamente un tempo, all’inizio della ripresa deve lasciare il campo per infortunio. Con lui a centrocampo la squadra è sicuramente più equilibrata, buone verticalizzazioni per Osvaldo e Florenzi, 45 minuti di gran sacrificio per lui. Tachtsidis (46’) – 4.5  entra al posto di De Rossi nel secondo tempo e il centrocampo cambia fisionomia. Troppi errori, troppi palloni persi, troppo lento il suo gioco; tutti questi difetti in alcuni momenti hanno innescato la ripartenza dei nerazzurri.
Florenzi – 6 partita di gran sacrificio per il giovane centrocampista, uscito dal campo abbastanza affaticato. Più volte ha dato il via ad azioni pericolose servendo in tutti i modi i suoi compagni, andando anche a raccogliere palloni in difesa per far ripartire più velocemente il gioco. Perrotta (68’) –  s.v.
Lamela – 5.5 non  è una delle serate migliori per l’argentino; offre ai suoi compagni qualche assist che non viene sfruttato, ma a volte sembra non riuscire a controllare il pallone. Nel secondo tempo il suo gioco diventa più concreto: prova una conclusione molto insidiosa al 34’ che esce di poco alla destra di Handanovic; all’83’ il portiere nerazzurro gli nega il gol parandogli un tiro da fuori area.
Osvaldo – 5.5 sebbene sia presente in ogni azione offensiva dei giallorossi, non riesce ad andare a segno in parte per le troppe volte che viene colto in fuorigioco, seppur minimo, e in parte per i cross non proprio perfetti dei suoi compagni. Sia nel primo che nel secondo tempo ha avuto buone occasioni per siglare il vantaggio, ma la poca precisione non l’ha portato al gol. Destro (80’) – s.v.
Totti – 6 rigore perfetto per il numero 10 dei giallorossi, offre dei buoni assist (ma non incisivi quanto vorrebbe) a Osvaldo. Non sfrutta l’occasione più invitante della serata, quando Handanovic, ormai a terra, lascia la porta scoperta, ma tutto si conclude con un semplice calcio d’angolo.
All. Zeman – 5 la squadra non ha espresso il suo miglior gioco, come anche l’Inter e forse pagano entrambi la stanchezza dei 120’ in Coppa Italia. La perdita di De Rossi causa non pochi problemi al reparto di centrocampo, che per questo match non ha visto in campo neanche Pjanic, poiché il boemo preferisce Bradley e Florenzi accanto a De Rossi. E forse questa mossa gli si è ritorta contro, come anche l’attacco titolare preservato mercoledì appositamente per questa sfida, che stasera fa cilecca.

FC INTER

Handanovic – 6.5  tra i nerazzurri uno dei migliori. Nel primo tempo non ci sono molti interventi decisivi, anche perché gli attaccanti giallorossi sbagliano da soli data la loro poca precisione sotto porta. Rischia quando interviene sul pallone a pochi passi da Osvaldo e lascia la porta scoperta a Totti che non sfrutta l’occasione; intervento prodigioso su tiro di Lamela a pochi minuti dal 90’, salvando il risultato.
Ranocchia – 5.5 entra in scivolata in area di rigore, disinteressandosi della palla e ostacolando così Bradley al tiro: è lui che con questo intervento scomposto provoca il calcio di rigore che porta in vantaggio la Roma. Una prestazione fatta di alti e bassi, prova anche un tiro-cross verso la porta avversaria, che Goicoechea devia in angolo.
Chivu – 6 è sicuramente lui che tiene in piedi e compatta la difesa dell’Inter, soprattutto nei momenti di pressione da parte del tridente avversario. Non ha problemi sui cross avversari.
Juan Jesus – 6 soprattutto nella prima parte di gara non lascia scampo ai movimenti di Piris, intercetta molti palloni, servendo precisamente i suoi avversari. Nel secondo tempo inizia a soffrire la percussione a tratti innescata da Lamela, ma nonostante tutto lo contiene bene.
Nagatomo – 5 appare spaesato e raramente si vede nelle azioni nerazzurre, non è entrato in partita e Stramaccioni se ne accorge, sostituendolo. Obi (56’) – 5.5 inizia timidamente, ma nel corso della ripresa prende coraggio e si espone di più. Sicuramente c’è ancora da lavorarci su.
Zanetti – 5 ci si aspettava uno scontro agguerrito tra i due veterani, Totti e Zanetti. Probabilmente lo scontro a distanza lo vince il capitano giallorosso, poiché l’argentino si propone ben poco e sembra forse un po’ affaticato. Perde un po’ troppi palloni, tra cui quello che poi ha portato al fallo da rigore di Ranocchia. Non salta una partita da molto tempo, e forse per ricaricarsi e tornare il combattente che è ha bisogno di una breve pausa.
Gargano – 5 l’equivalente nerazzurro della prestazione di Tachtsidis: troppi passaggi sbagliati e palloni regalati all’avversario, non si comporta bene neanche nelle fasi di contenimento. Mudingayi (83’) – s.v.
A.Pereira – 5.5 gara in affanno, gli avversari dalla sua parte sfondano molto facilmente. Meglio la parte offensiva che quella difensiva, anche se non è stato incisivo come avrebbe dovuto.
Guarin – 6.5 i suoi movimenti azzeccati hanno messo in difficoltà perenne la difesa romanista. La sua velocità a volte è dirompente, le sue accelerazioni all’ordine del giorno, ma si vedono di meno i suoi potenti tiri  al limite dell’area, pur avendone avuto occasione. Florenzi cerca di braccarlo e limitare la sua corsa, riuscendoci poche volte. Si divincola dalle grinfie di Castan e Marquinhos, mettendo intelligentemente sui piedi di Palacio un cross rasoterra, che porta al gol del pareggio.
Palacio – 6.5  insieme a Guarin, è uno dei migliori della sua squadra. Chi se non lui poteva andare a segno stasera, con la squadra decimata dagli infortuni. È uno dei più pericolosi, ha aiutato nei movimenti tutti i suoi compagni e nelle azioni offensive si è spostato in qualunque parte del campo, anche se non poche volte si è trovato a combattere e a perdere scontri faccia a faccia con il giovane Marquinhos.
Livaja – 6 a sorpresa viene schierato titolare dal tecnico nerazzurro. Ha avuto poche occasioni concentrate in una manciata di minuti, compreso il palo colpito al 36’. Prestazione nel complesso positiva. Rocchi (73’) – s.v.
All. Stramaccioni – 5.5 la sua squadra si presenta all’Olimpico in piena emergenza infortuni, e le assenze di Cassano e Milito tra tutti pesano fortemente sulla prestazione. L’Inter nel complesso non è stata così pericolosa come ci si aspettava, a esclusione del palo colpito da Livaja e qualche incursione alternata di Palacio-Guarin. I nerazzurri hanno sbagliato fin troppi passaggi, calci piazzati e punizioni. Come la Roma, anche l’Inter è arrivata a questo importante match con le pile scaricate dopo un faticoso passaggio di turno di Coppa Italia. Il pareggio finale non è utile né a loro né alla squadra giallorossa.

Arbitro Orsato – 6 Qualche dubbio sorge sul fallo da rigore di Ranocchia, ma il direttore di gara sembra convinto della decisione presa e l’Inter non si oppone platealmente. Per il resto una gara arbitrata senza errori, buona prova anche dei guardalinee che hanno individuato e segnalato correttamente tutte le situazioni di fuorigioco

Punto Inter: ti piace vincere facile?

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Palacio esulta dopo il gol giunto grazie a un bel velo di Cassano

Palacio esulta dopo il gol giunto grazie a un bel velo di Cassano

di Michele D’Alessio

Quando nella stessa partita fanno bella figura elementi del calibro di Jonathan, Silvestre, Pereira e Benassi (ultimo arrivato, giovane promessa della “primavera), più gli ingressi di Rocchi e Mudingayi, non ci sarebbe praticamente altro da aggiungere.

Inter-Pescara, prima partita del girone di ritorno, sembra più una di quelle partite di fine campionato, con Samìr Handanovic per una volta spettatore non pagante. Il Pescara arriva a San Siro evidentemente appagata dal colpaccio di Firenze della scorsa domenica, così l’Inter chiude il primo tempo in vantaggio con Palacio, che torna al gol dopo una vita. Non ha inciso nemmeno l’emergenza a centrocampo e in difesa, con tutti i titolari fuori e Cambiasso adattato con Silvestre e Chivu. Nella seconda frazione, la squadra di Bergodi inizia con un un buon furore, che però dura poco: il solito Guarìn trascina la squadra al raddoppio.

Stramaccioni può così andare a dormire tranquillo, forte di una vittoria che mancava da un mese. In più potrà bearsi della prestazione di Benassi: lo aveva allenato negli allievi alla Roma, lo ha voluto con lui all’Inter e ora lo ha lanciato, con profitto almeno per il momento, nel grande calcio.

Luci: una vittoria che fa bene al morale, dopo la scoppola di Udine. Tutti i singoli abbondantemente sopra la sufficienza.

Ombre: Cassano è uscito nervoso. Unica nota stonata della serata, quando Fantantonio ha dato il cambio a Rocchi e si è diretto furibondo negli spogliatoi, senza passare dalla panchina.

Quello che verrà: settimana importante. Martedì l’incrocio col Bologna, in palio c’è un posto in semifinale di Coppa Italia. Domenica sera primo scontro diretto del girone di ritorno a Roma contro la squadra di Zeman, chi vince mette un segno importante nella corsa ad un posto in Champions.

Punto Inter: Stramaccioni l’enigmista verso il primo vero esame

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di Michele D’Alessio

Andrea Stramaccioni cambia modulo come cambia le camicie. In trasferta adotta un 3-5-2, che può diventare 3-4-2-1, poi, tutto a un tratto, quando dovrebbe pensare alla partita fondamentale di sabato, mercoledì ripropone il 4-3-3. E’ una girandola di numeri questa, che però, non cambia la sostanza. L’Inter vince di nuovo, batte una Sampdoria che era passata in vantaggio per gentile concessione della difesa nerazzurra. Nel secondo tempo, con l’espulsione di Costa ed il gol di Milito è cambiata la musica e ciò ha permesso ai nerazzurri di scavalcare il Napoli in classifica e di portarsi a quattro punti dalla Juventus allo scontro diretto. Dal punto di vista del gioco, c’è da dire che il primo tempo non è stato soddisfacente. Poi, è chiaro che il risultato fa opinione, specie se si fanno otto vittorie consecutive, ma l’Inter che ha affrontato la Samp è stata quella meno brillante di questo periodo. Nella ripresa sono dovuti entrare Guarìn e Cambiasso per cambiare marcia alla squadra.

Luci: tra le note positive si deve annoverare la forma smagliante di alcuni effettivi. Cambiasso è rigenerato, ma soprattutto Cassano sembra essere al top della forma. Palacio e Milito poi sono molto affiatati, tra Bologna e Samp si sono scambiati reciprocamente assist per andare in gol.

Ombre: Strama ha un pò forzato la squadra contro la Samp, limitando molto il turnover. I diffidati Ranocchia e Guarìn sono scesi in campo con il rischio di prendere un altro giallo. Visti i ritmi serrati in cui si gioca, la rinuncia all’alternanza potrebbe costare caro a lungo termine.

Quello che verrà: sabato sera allo Juventus Stadium andrà in scena il match tra prima e seconda in classifica. Questo è il modo di pensare che devono avere i giocatori, che, senza fare proclami boomerang, avranno il compito di non farsi intimidire dalla corazzata Juventus, che non perde addirittura dal maggio 2011. Tatticamente Stramaccioni si comporterà come sempre in trasferta (dove finora ha sempre vinto in tutte le competizioni). Grazie al ritorno di Juan Jesus tornerà la difesa a tre con Ranocchia e Samuel. A centrocampo, i tre mediani saranno Cambiasso, Guarìn e uno tra Gargano e Pereira. Sugli esterni a coprire le fasce Zanetti da una parte e Nagatomo, tenuto a riposo mercoledì, dall’altra. Davanti chi sarà escluso? E’ una scelta davvero ardua per il tecnico, al punto tale che non è da escludere un atteggiamento più spregiudicato col tridente Milito-Cassano-Palacio, in cui El Trenza avrebbe notevoli compiti di ripiegamento difensivo.

Ultim’ora calcioscommesse, indagati Palacio e Criscito

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La procura di Genova, dopo aver ricevuto gli stralci dalla procura di Cremona, ha iscritto nel registro degli indagati, per la vicenda relativa al derby Sampdoria-Genova della stagione 2010/2011, Criscito, Milanetto, Dainelli e Palacio. L’accusa è frode sportiva. Con loro indagato anche il tifoso ultrà rossoblu Massimo Leopizzi. Enrico Preziosi non risulta tra gli indagati, anche se in giornata si erano diffuse delle voci (poi smentite) di un suo coinvolgimento a causa di una telefonata intercettata con Leopizzi.

seguiranno aggiornamenti

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Redazione Social Football

Flash news, Preziosi: “Palacio è dell’Inter”

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Il presidente del Genoa Enrico Preziosi, ai microfoni di Sky, ha dato l’ufficialità del passaggio di Rodrigo Palacio all’Inter.
Queste le sue dichiarazioni: “Palacio va all’Inter, ha chiesto di essere ceduto. Ora raddoppierà il suo ingaggio.”

Durante l’intervista, Preziosi non ha specificato le cifre dell’affare, ma ha confermato che l’Inter è interessata anche a Mattia Destro, ma la situazione della giovane punta italiana, a detta del patron del Genoa, è pioù complicata e verrà sciolta durante il calciomercato.

Redazione Social Football